Biografia Jaspers

Il progetto prende all’inizio una forma orecchiabile, dolce, pop… qualcosa che permettesse loro l'esposizione e le entrate che le loro competenze tecniche meritavano.
Ma si sa, quando la passione spinge altrove, si cambia. E di brutto.
È così che questi rocckettari dai maestri illuminati (Franco Mussida in primis) lasciano intatta l'ossatura delle proprie produzioni per plasmare una materia viva, nuova, felicemente contaminata dalle numerosissime influenze che ognuno di loro incarna.
Il progetto primigenio così s’infiamma di una febbre rara, inarrestabile, che li percorre ogni volta che compongono: un limbo fertile tra sperimentazione e follia che loro stessi definiscono "orgia creativa".
Riferimenti culturali quali neuropsicologia, psichiatria, psicanalisi uniti a un umano interesse per manie, psicopatie, difficoltà cognitive, allucinazioni, disturbi bipolari etc affascinano così tanto i 6 musicisti out-of-the box, da spingerli a porsi la domanda cruciale della loro genesi creativa: ma chi è il pazzo? Chi esplora la follia o chi si nasconde dietro a mille maschere, in nome di una “normalità” tutta sterili compromessi?
Ai posteri l’ardua sentenza. Di certo la musica dei Jaspers di compromessi ne ha visti ben pochi.
E per fortuna.